Per una Macedonia con la emme maiuscola

Da poco abbiamo cambiato l’ora, le giornate si allungano e il caldo non si farà aspettare -lo spero; perchè non salutare allora la bella stagione in arrivo con una buona macedonia fatta con la buonissima frutta di stagione? Banane, fragole, kiwi, pere e chi più ne ha più ne metta… volevo però darvi qualche consiglio che spesso seguo per fare una macedonia con la emme maiuscola.
Prima cosa, se decidete di farla assieme ai bambini considerate almeno un quarto di frutta in più che scomparirà letteralmente tra una sbucciata e un’affettata (e questo spesso vale anche per gli uomini!). Il secondo consiglio è quello di passare le banane a fette nel succo di limone in modo da posticipare il più possibile il temibile processo dell’annerimento! Un altro punto importante è non usare frutta troppo dura come mele oppure con gusti troppo forti come il melone (è un accorgimento per i casi in cui si fa la macedonia per tanta gente, io di solito la apprezzo comunque!). Una quarta osservazione: se la facciamo per i bambini il succo d’ananas è l’ideale se invece la mangeranno amici o parenti un goccetto di spumante non deve mancare e, infine, “last but not least” io non dimentico mai i gherigli di noce che, tritati grossolanamente, la rendono una macedonia invidiabile.
P.S. Per un dessert fresco ed estivo la consiglio  abbinata al gelato alla vaniglia per una soluzione light e alla crema pasticcera per una soluzione.. beh.. strepitosa!
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Chi ben comincia..

Premetto fin dall’inizio che non sono una cuoca e non ho nessuna voglia che i fornelli diventino il mio lavoro: sono e dovranno sempre essere solo la mia passione; cucinare è una valvola di sfogo, un modo per sentirmi donna a tutti gli effetti, anche se per ora sono solamente una studentessa che ha imparato ad amare la buona cucina.
In questo blog voglio raccontarvi quello che faccio da sempre, le ricette che stò perfezionando e le mie ambizioni che, come tutte le buone cose, devono cucinare a fuoco lento. Io credo che i commenti e le critiche siano il mezzo per raggiungere un risultato efficace, in cucina come nella vita; a tutti, quindi, la possibilità di commentare ed un mio ringraziamento per gli eventuali consigli o le buone osservazioni.
Vivendo da “fuori sede” a Padova ho affinato l’arte del cucinare in breve tempo per me stessa (spesso tra una lezione e l’altra), nonché dell’organizzare una cena tra amici e parenti e del sorprendere il palato (e non solo) del mio ometto; ho imparato inoltre a cucinare un buon pane in cassetta che rimanga fragrante per 3-4 giorni e a preparare un buon yogurt che, con la marmellata della nonna, può essere una semplice e sana  merenda, ma se mescolato con il miele e il croccantino diventa un perfetto dessert fresco ed estivo.