Passata questa settimana, lasciatemelo dire, finalmente sono laureata e posso rientrare a pieno titolo nella categoria dei disoccupati! A parte gli scherzi, mercoledì è stato un giorno meraviglioso; anche Cuoche si diventa è stato menzionato nella tesi e ho parlato anche di voi! Voglio ringraziarvi per la soddisfazione che ogni giorno mi date. Ogni nuovo iscritto al mio blog è una conquista, ogni ricetta provata da voi mi riempe di gioia. Grazie di cuore.
Mettiamo da parte le “smancerie” e veniamo alla ricetta, la terza ricetta cadorina: la péta col Čarié. Questa torta è fatta usando materie prime della montagna e ingredienti economici e disponibili: la farina da polenta, la grappa e ,appunto, il Čarié.. il cumino da campo che le bimbe raccoglievano durante le passeggiate tra i monti.
The cake with ciarie is a traditional recipe of Cadore. This cake was made using the ingredients free and disponibili of the mountain: the mais flood, the grappa and — witch was raccolto by the child durind the passeggiate tra i monti.
Torta soffice con il cumino – circa 290 kcal a porzione
Ingredienti per 10 persone
- 3 uova
- 200 gr di zucchero
- un bicchierino di grappa
- un pizzico di sale
- 75 gr di burro
- mezzo bicchiere di olio di semi
- 100 gr di farina da polenta (non istantanea!)
- 200 gr di farina bianca
- Una bustina di lievito
- Due manciate di cumino
- (Un poco di latte se l’impasto è troppo compatto)
Come si procede
- Montate le uova con lo zucchero, poco dopo aggiungete grappa e il pizzico di sale;
- Aggiungete il burro a tocchetti e l’olio e continuate a mescolare;
- Pesate 100 gr di farina da polenta e 200 di farina bianca, mescolatele insieme al lievito e unite anche queste al composto;
- Aggiungete in ultima il cumino e amalgamatelo all’impasto. Imburrate e infarinate una tortiera (le nonne usavano la teglia quadrata), versateci il composto e infornate a 180° per 40-45 minuti
Alcuni consigli
- Tradizionalmente questa è la ricetta base ma veniva fatta anche arricchendola con fichi, uvetta o mele.
- Potete anche aggiungere un pò di più di cumino ma state attenti al gusto; a me piace da matti ma è un poco particolare. E’ questione di gusti!
———-
Davvero buona! E’ finita in un baleno! brava!!!
Hai propio ragione, da riprovare 🙂
hai ragione, i sembra proprio interessante e buonissima così rustica!!! 😀
Si, una vera ricetta tradizionale veneta, un gusto davvero d’altri
tempi 🙂
Ciao! Vorrei solo dire un grazie enorme per le informazioni che avete condiviso in questo blog! Di sicuro continuero’ a seguirvi|
Grazie a te Valeria, ti aspettano numerose ricette qui:)
carissima, avrei bisogno di sapere che tipo di CUMINO (o finocchio selvatico) consigli:
io ne ho raccolto molto oggi in alta montagna, è bello verde e profumato, va bene o devo farlo seccare? va messo intero o spezzettato?? grazie per una risposta urgente, perché voglio provare a fare la tua ricetta. ciao. Paola
Ciao Paola:) Quello che hai raccolto in montagna è proprio il “Ciariè” delle nonne, prima di usarlo però si lava, si asciuga delicatamente con un panno e si mette a essiccare non troppo sovrapposto in un luogo fresco e ombreggiato, poi, ricavi i semini e li metti interi nell’impasto secondo la ricetta:) Magari aggiungi del latte se l’impasto tende a essere troppo compatto. A, poi fammi sapere:) Bacio
La voglio! 🙂
Provala:) Poi dimmi;) Besos